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Tesoro digitale: cos’è e come gestirlo

Didattica

Proseguendo con il nostro racconto sui Moduli del Master MIMAP, affrontiamo uno dei temi più caratterizzanti dell’intero corso: la governance della trasformazione digitale. Il III Modulo ha fatto emergere con particolare entusiasmo l’approccio ampiamente interdisciplinare del corso, mettendo a confronto prospettive economico-aziendali, giuridico-amministrative, civilistiche, politologiche, ingegneristico-informatiche e sociologiche, con la finalità di comprendere l’eterogeneità del processo trasformativo in atto nel nostro Paese, e in particolare nel settore pubblico.

A ciò si è affiancato un laboratorio incentrato sullo studio di metodologie quali il “Design Thinking”, che avvicinando i discenti al dialogo tra settore pubblico e privato ha reso possibile un esercizio pratico e concreto che attraverso il lavoro di squadra ha espresso il concetto stesso di governance.

La trasformazione digitale

Occorre anzitutto riflettere su una domanda: perché è necessario parlare di trasformazione digitale, oggi, nella PA? Il tema della digitalizzazione è uno degli assi portanti della strategia europea tanto è vero che si parla di Decennio Digitale. In questo frangete l‘Europa si pone come obiettivo quello di dare maggior forza alle imprese e ai cittadini in un futuro digitale incentrato sulla persona, sostenibile e più prospero.

A tal proposito la commissione ha presentato una visione e delle prospettive di trasformazione digitale da raggiungere entro il 2030 seguendo i quattro punti cardinali della bussola digitale ovvero “Skills”, “Government”, “Infrastructures” and “Business”.Gli sforzi da mettere in atto sono notevoli e sono numerose le lacune da colmare, basta guardare al nostro Pese e al suo posizionamento all’interno de Digital Economy and Society Index (DESI) dove sono evidenti ancora significative carenze in merito alle quattro dimensioni li misurate della digitalizzazione (capitale umano, connettività, integrazione delle tecnologie digitali, servizi pubblici digitali).

Il modulo per meglio comprendere questo modello inizia con lo studio del percorso evolutivo della digitalizzazione all’interno del settore pubblico fornendo un’attenta disamina circa l’ampia letteratura che ne ha determinato la nascita e i suoi successi stadi evolutivi partendo quindi dall’e-government per giungere fino alle strategie odierne senza dimenticare il tempo più ampio della governance.

Un approccio interdisciplinare

Di questi due argomenti, se ne sente parlare spesso, e in diversi contesti: politici, istituzionali, mediatici. La domanda che sorge spontanea è: cos’è la governance e in particolare quella inerente la trasformazione digitale? Per capirlo, si è arricchita la riflessione epistemologica sui modelli di e-governance con lo studio della comunicazione digitale pubblica.

Così, addentrandoci nella multidisciplinarietà del modulo, si è diretta la riflessione sulla teoria dell’informazione, incentrandosi in particolare sulle logiche e sui casi studio delle comunicazioni istituzionale, sociale e politica. Poi, la prospettiva giuridica è stata studiata per comprendere i principi e regole dell’amministrazione digitale: un punto di vista, quello normativo, che non poteva essere trascurato. In particolare, ci si è concentrati sul Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), ovvero sull’evoluzione normativa che, dal 1997 (D.P.R. n. 513/1997), passando da disparati provvedimenti e norme, portò al CAD nel 2005.

La sua struttura poggia su tre pilastri: cittadinanza digitale, trasparenza e accesso, e amministrazione trasparente (in inglese, open government) e dati liberi (in inglese, open data). Dopo averne studiato i principi e i dettagli normativi, si è parlato si firme elettroniche, documento informatico, posta elettronica certificata e di conservazione a norma, in quella che è stata la settimana giuridica del modulo. Infine – anche se a volte spinoso – si è affrontato il tema dell’approvvigionamento elettronico (detto e-procurement), in chiave ingegneristico-gestionale: si è trattato di tecnologie (protocolli e procedure) di acquisto virtuali, dei sistemi di compravendita elettronica, delle procedure di gara, dei soggetti aggregatori e riferimenti normativi italiani ed europei.

Opinioni dei discenti

Diverse ‘’sfaccettature’’, dunque, del processo trasformativo delle Amministrazioni pubbliche teso a ridisegnarle come soggetti adattati al nuovo contesto digitale.

Viene perciò spontaneo chiedersi: come gestire questo ‘’tesoro digitale’’?

Come di consueto, abbiamo elaborato delle testimonianze di discenti che, chiamati a riflettere sugli stimoli indotti dal corso di Master, come del valore dei contenuti e dei laboratori, sorreggono una visione più sistemica di un modulo che non potrebbe essere altrimenti valutato in modo appropriato.

Dei due intervistati, Niccolò, un dirigente iscritto al corso, ha apprezzato la possibilità di conoscere degli strumenti come il “wallet digitale”, che permette una più diffusa e intuitiva gestione di un portafoglio documentale digitale. Lo stesso partecipante ha evidenziato come il III Modulo ci abbia permesso di apprezzare l’architettura del sistema informativo della PA”, riferendosi alla lezione tenuta dal Prof. Vizzarri, che ha analizzato il portale di acquisti della rete. Inoltre – aggiunge – “nel Master ho ravvisato parte delle soluzioni della mia vita lavorativa, ripensando ai processi in un’ottica carica di confronto con il mondo accademico: da un problema esistente si giunge alla soluzione”. Il Master – conclude lo stesso discente – è “un’opportunità per sviluppare una sinergia interistituzionale tra università e mondo della Pubblica Amministrazione”.

Oltre alla testimonianza di Niccolò, troviamo anche quella di Elena, discente e tutor del Master.In questo modulo ho avuto modo di scoprire le varie sfaccettature, dalla governance alla trasformazione digitale in un quadro di studio di concetti strategici, nonché di creare una sinergia con i colleghi”. Aggiunge altresì che grazie al laboratorio di Design Thinking di Accenture abbiamo creato un esempio tangibile di come la trasformazione digitale impatti sulla vita dei cittadini attraverso la fornitura di servizi, con il supporto degli strumenti digitali messi a disposizione dalla PA”.

Un Modulo ricco di interdisciplinarità, di contatto umano e lavoro di squadra, di contenuti e di coinvolgimento: è questa l’immagine che permane a tutti i discenti di quei momenti di elevato sviluppo pratico come epistemologico, di approfondimento come di connessione, di quei punti che alla fine – a ogni modo – provano produrre la nuova classe dirigente.

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